Sento la solitudine circondarmi come un lago ghiacciato, sento la vergogna e la follia di questa vita, sento fiammeggiare crudelmente il dolore per la perduta gioventù. Fa male, certo, ma almeno è dolore, almeno è vergogna, almeno è tormento, almeno è vita, pensiero, coscienza...
E invece della risposta, che del resto non mi aspetto, trovo nuove domande. Per esempio: Quanto tempo è passato? Quando sei stato giovane l'ultima volta?
Rifletto, e il ricordo raggelato comincia lentamente a fluire, si muove, apre occhi incerti e irradia improvvisamente le sue immagini luminose che dormivano, senza esser state perdute, sotto la coltre della morte.

Taedium Vitae
Sull'Amore
Hermann Hesse

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